LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO!

“La mappa non è il territorio!”  è una frase inventa da Alfred Korzybski (Varsavia, 3 luglio 1879 – Lakeville, 1º marzo 1950) ingegnere, filosofo e matematico ed infine, inventore della teoria della “General Semantics”.

L’opera di Korzybski ha influenzato diverse scuole ed organizzazioni, la Gestalt, la Psicoterapia RET – REBT, e la Programmazione neuro linguistica (specialmente il Meta Modello).

“La mappa non è il territorio!”  Significa che la nostra mappa personale, che usiamo per interagire con il mondo, non è la realtà stessa, ma solamente una rappresentazione filtrata e soggettiva!

Uno dei filtri più potenti è sicuramente quello delle nostre convinzioni e delle credenze, che ci influenzano sin da quando siamo nati.

Quello che mi preme più di tutto farti intendere è che in PNL esiste il magnifico concetto che tutto è soggettivo, proprio perché ognuno di noi ha un suo personalissimo modo di interpretare le sfumature e le elaborazioni che il cervello fa quando riceve i dati attraverso attraverso i 5 sensi: vista, udito, tatto, gusto ed olfatto.

Ti faccio un esempio che credo ti sara’ sicuramente capitato. Vuoi andare a vedere un particolare film, qualche tuo amico l’ha già visto e chiedi un parere, alcuni ti dicono che è un film bruttissimo da non vedere assolutamente e rischi di buttare solamente soldi, altri, invece, ti fanno venir voglia di correre al cinema perché te ne parlano in modo superlativo. Eppure stiamo parlando dello stesso film!

Chiaramente il giudizio che uno ha è estremamente soggettivo, proprio perché le emozioni che un film può trasmette sono una rielaborazione attraverso i filtri sensoriali che il cervello usa per analizzare le informazioni.

Lo stesso Korzybski fece una dimostrazione concreta di questo concetto.

Un giorno, mentre teneva una lezione ad un gruppo di studenti, s’interruppe per prendere dalla sua borsa un pacchetto di biscotti avvolto in un foglio bianco. Borbottò che aveva solo bisogno di mandar giù qualcosa, e offrì i biscotti agli studenti seduti nella prima fila. Alcuni ne accettarono uno. << Buoni questi biscotti, non vi pare? >> disse Korzybski dopo averne preso un secondo. Gli studenti masticavano vigorosamente e con espressioni di piacere.  A quel punto, Korzybski tolse il foglio bianco mostrando il pacchetto originale. C’era l’immagine di una testa di cane e le parole “biscotti per cani”.

Gli studenti videro il pacchetto e rimasero scioccati. Due di loro si precipitarono fuori dall’aula verso i bagni tenendo le mani davanti alle bocche. <<Vedete signori e signore? >> commentò Korzybski << ho appena dimostrato che la gente non mangia solo il cibo, ma anche le parole, e che il sapore del primo è spesso influenzato dal sapore delle seconde >>.
La sua burla mirava ad illustrare come certe sofferenze umane vengano originate dalla confusione tra la rappresentazione linguistica della realtà e la realtà stessa.

Nel momento in cui accetti che la mappa del tuo mondo è la tua esclusiva elaborazione della realtà, avviene una cosa secondo me bellissima, il giudicare qualcuno per le sue azioni è un esercizio che lascia il tempo che trova e che non tiene conto delle diverse esperienze passate, convinzioni limitanti, credenze e sistema rappresentazionale dominante.
Tutti filtri che sono univoci per ognuno di noi!

Ti dirò di più, se è tua intenzione comunicare al meglio con i tuoi interlocutori è esclusivamente tua la responsabilità di entrare nella mappa dell’altra persona e capire cosa ci sia nel mondo dell’altro.

Solo così puoi avere una maggiore apertura mentale  per comprendere il tuo interlocutore ed avere con lui,  la miglior comunicazione possibile.